Strano ma vero, tra le curiosità più gettonate c’è la nomenclatura dell’olio. A voi è mai capitato di chiedervi il significato di extravergine? No, non c’entra nulla che sia un condimento più grasso come un tempo, erroneamente, si diceva. Anzi, si tratta dell’alimento più eccellente che ci sia, anche nel nome. L’olio extravergine di oliva si chiama così perché rispetta criteri di qualità molto precisi, che lo distinguono dagli altri tipi di olio. Il termine “extravergine” indica che l’olio è ottenuto esclusivamente tramite processi meccanici, senza l’uso di sostanze chimiche, e che ha un’acidità libera, espressa in acido oleico, inferiore allo 0,8%. Questo garantisce un prodotto puro e naturale, ricco di proprietà organolettiche e benefiche per la salute.
Il termine “extravergine” ha una storia relativamente recente, risalente agli anni ’60, quando si è sentita l’esigenza di differenziare l’olio d’oliva di alta qualità da quelli comuni. Fu con l’adozione di normative specifiche che il termine “extravergine” divenne sinonimo di eccellenza, indicando un olio ottenuto solo tramite estrazione meccanica e con parametri chimici e organolettici ben definiti. Prima di allora, l’olio d’oliva veniva classificato genericamente, senza distinguere la qualità del processo produttivo e la purezza del prodotto finale.
Spesso si sente parlare di Olio EVO, che è semplicemente un’abbreviazione di “extravergine di oliva”. Questa sigla si è diffusa negli ultimi anni per rendere più semplice e immediato il riferimento a questo prezioso alimento. Anche se è un termine colloquiale, “Olio EVO” mantiene il medesimo significato e le stesse qualità dell’olio extravergine di oliva.
I criteri per essere “extravergine”
Per essere classificato come “extravergine”, l’olio deve rispettare specifici parametri chimici e organolettici. Oltre al livello di acidità (che deve essere inferiore allo 0,8%), deve superare un esame sensoriale che valuta caratteristiche come il sapore fruttato e la completa assenza di difetti percepibili, come il gusto rancido o di muffa. Se un olio non soddisfa questi requisiti, non può essere etichettato come extravergine e viene classificato in categorie inferiori.
Contrariamente a quanto si possa pensare, la varietà delle olive non influisce sull’etichettatura “extravergine”. Qualsiasi tipo di oliva, che sia Leccino, Frantoio, Ogliarola o Coratina, può produrre un olio extravergine, purché rispetti i parametri di qualità. Alcune varietà sono particolarmente apprezzate per le loro caratteristiche organolettiche.
Quale futuro per l’olio extravergine di oliva: local e green
Ad esempio, la Coratina, una delle più famose varietà pugliesi, è rinomata per il suo alto contenuto di polifenoli, che le conferisce un sapore inconfondibile e un potere antiossidante superiore. Questo la rende una delle scelte preferite per un olio EVO di qualità. Scegliere un buon olio extravergine significa quindi considerare il tipo di oliva e soprattutto garantire che l’intero processo produttivo, dalla raccolta alla spremitura, rispetti gli standard elevati necessari per ottenere un prodotto eccellente.
Quando si parla di olio extravergine di oliva, la freschezza è un fattore cruciale per garantirne la qualità e i benefici per la salute. Un olio EVO fresco conserva intatte tutte le sue proprietà organolettiche e nutritive, come il contenuto di polifenoli e antiossidanti, che tendono a degradarsi nel tempo. Per questo motivo, è importante controllare sempre la data di produzione riportata sull’etichetta, piuttosto che quella di scadenza, per assicurarsi che l’olio sia stato imbottigliato recentemente.
Perché è importante il valore dell’acidità per l’olio extravergine d’oliva
Un olio appena prodotto avrà un sapore più intenso e fruttato, con note piccanti e amare ben presenti, segno della presenza di polifenoli, fondamentali per la salute del nostro organismo. Col passare del tempo, questi composti si riducono, rendendo l’olio meno efficace nel contrastare i radicali liberi e meno gustoso al palato.
Anche la conservazione gioca un ruolo importante. L’olio extravergine di oliva deve essere conservato lontano da fonti di calore e luce che possono accelerarne l’ossidazione e comprometterne le caratteristiche. Un buon consiglio è quello di conservarlo in bottiglie di vetro scuro, in un luogo fresco e asciutto, e di consumarlo entro un anno dalla data di produzione per apprezzarne al meglio il sapore e i benefici.